Canali e specchi d'acqua, barene e piccoli canali da cui gli uomini della Saccisica hanno liberato, con secoli di lavoro di bonifica, prezioso terreno coltivabile: Valle Millecampi è il tipico paesaggio di gronda lagunare che segna il passaggio tra la laguna e la terra, delineato dalle valli di pesca, dalle grandi aree di terreno coltivato e ancora punteggiate da alcuni cippi della conterminazione lagunare posti dai Veneziani nel XVII sec.
Valle Millecampi, con i suoi 1608 ettari di estensione rappresenta uno straordinario esempio, dell'ambiente e del paesaggio lagunare. A ovest confina con Valle Morosina e Valle Ghebo Storto, a est con la Valle dei Sette Morti e altre valli inferiori. Valle Millecampi è formata in gran parte da un lago che arriva alla terraferma, mentre il resto dei territorio è composto da "velme" (specchi lagunari di fanghiglia argillosa molle e plastica talmente bassi da emergere regolarmente durante le basse maree) e barene. Queste sono degli isolotti bassi e pianeggianti che vengono sommersi dall'acqua con l'alta marea oppure restano all'asciutto per tempi più o meno lunghi nelle basse maree. Le barene sono percorse da una fitta rete di piccoli canali, detti ghebi e spesso presentano al loro interno degli specchi d'acqua detti chiari, prodotti dallo sfaldamento dei suolo. La valle è alimentata con acqua salsa attraverso i canali dei Sette Morti, Acque Negre e altri minori, mentre riceve pochi apporti di acqua dolce dal canale Scirocchetto e dall'idrovora Fogolana in località Conche. La particolare conformazione e localizzazione di Valli Miliecampi, soggetta alla interazione dell'acqua dolce proveniente dai canali Cavaizza Scirocchetto e Novissimo, determina la presenza di una flora peculiare e di alcune specie faunistiche proprie dell'ambiente vallivo. L' elevata salinità dei terreno condiziona notevolmente il loro popolamento, sia vegetale che animale, che risulta formato solo da poche specie particolarmente adatte a questo peculiare ambiente.
L'elevata salinità del terreno permette l'esistenza di poche specie, particolarmente adatte a questo habitat: il canneto, il limonium, l'astromarino, l'erica. Anche la fauna è ben caratterizzata con specie come l'anguilla, il cefalo, la sterna o il cavaliere d'Italia, le anatre, l'airone e tanta altra avifauna.
Le valli da pesca si estendono ai margini dei bacino lagunare e coprono aree di rilevante estensione.
Qui a fianco sono visibili alcune immagini dell'ambiente naturale della Valle Millecampi. Per chi non c'è mai stato, dalla valle è sempre possibile scorgere Chioggia. La Valle ospita durante tutto l'anno appassionati amanti della natura, alla ricerca di angoli di tranquillità e di pace. In primavera ed in estate molti sono i ciclisti che la visitano.
Questo particolare ambiente lagunare è stato nei secoli sfruttato e addomesticato dall'uomo per utilizzare a scopo produttivo un fenomeno naturale, la migrazione spontanea nei mesi di marzo e aprile di pesci adulti che, dopo una permanenza di alcuni mesi, tra la metà di dicembre e di settembre, ritornano al mare per la riproduzione. I periodi di pesca potevano durare anche un mese con momenti di stasi, senza contare i periodi sfavorevoli per via della pioggia, dei vento contrario, le fasi lunari, le maree.
Ecco allora la necessità di realizzare strutture in muratura che servissero da riparo per uomini e barche. Si costruiscono così il Casone: abitazione dei Capovalle, dei barcaioli e dei Vallesani (personale addetto alla valle), il Casonato, magazzino per gli attrezzi da pesca e la Cavana, l'edificio per il ricovero delle barche. I cacciatori invece usavano un gruppo di fabbricati comprendenti il Casone di caccia, abitazione del guardia caccia a gli alloggi dei cacciatori e per gli uomini di servizio, il Casonato e la Cavana. Il più delle volte, data la precarietà dei terreno di barena, questi fabbricati venivano costruiti su rilevati artificiali dette "motte". I leggeri e precari casoni costruiti con fango, paglia e arelle, nelle valli più importanti e produttive, furono sostituiti da edifici in muratura anche a due piani con solaio in legno e copertura di coppi e, a seconda dell'importanza e della permanenza dell'attività produttiva, su alcune motte, a chiusura delle valli, furono costruiti edifici sempre più complessi con diverse caratteristiche tipologico-formali e strutturali in relazione alle funzioni.
E' molto difficile trovare notizie scritte riguardanti i casoni vallivi per cui spesso ci si deve affidare a chi vi ha abitato o lavorato. Il Cason delle Sacche (il nome sembra derivare dal fatto che questo Casone è costruito su una sacca che arriva sino alle campagne, è infatti una vera e propria testa di ponte da terra verso valle), non fa eccezione, anche se alcuni cenni ci sono stati forniti da un gagliardo signore classe 1903. E' noto che il Casone a quei tempi serviva soprattutto da rifugio per i ricchi cacciatori provenienti molto spesso da Padova. Questi arrivavano la sera, dormivano e mangiavano nel Casone e al mattino presto venivano accompagnati dal guardiano a caccia, dopo aver avvistato i branchi di uccelli dalla torretta. Poiché caccia e pesca erano riservate i cacciatori firmavano un contratto con l'amministrazione e potevano cacciare a pagamento, sempre accompagnati dal guardiano il quale doveva controllare che non oltrepassassero i confini con la campagna dove la caccia era proibita. Per quanto riguarda la pesca, frequenti erano i pescatori abusivi provenienti soprattutto da Sottomarina e Chioggia. Il degrado dei casoni vallivi è proceduto di pari passo con il degrado della valle, abbandonata e dimenticata anche dagli abitanti delle zone circostanti. Si sente quindi la necessità di un recupero della valle e dei suoi beni architettonici che tanto peso hanno avuto nel nostro passato.
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Canals and sheets of water, salt marshes and small canals from which the men of Saccisica have freed, with centuries of reclamation work, precious arable land: Millecampi Valley is the typical lagoon eaves landscape that marks the transition between the lagoon and the land, delineated by fishing valleys, large areas of cultivated land and still dotted with some of the stones of the lagoon boundary placed by the Venetians in the 17th century.
Millecampi Valley, with its 1608 hectares represents an extraordinary example, of the lagoon environment and landscape. To the west it borders Valle Morosina and Valle Ghebo Storto, to the east Valle dei Sette Morti and other lower valleys.
The valley is fed with salty water through the Sette Morti canals, Acque Negre and other minor ones, while receiving few freshwater supplies from the Scirocchetto Canal and the Fogolana waterworks in Conche. The high salinity of the soil allows the existence of a few species that are particularly well adapted to this habitat: reedbeds, limonium, astromarine, and heather. The fauna is also well-characterized with species such as eel, mullet, tern or black-winged stilt, ducks, heron, and lots of other birdlife.
This particular lagoon environment has over the centuries been exploited and domesticated by humans to use for productive purposes a natural phenomenon: the spontaneous migration of adult fish. Because of the unfavorable periods, the Casone (home of the Capovalle, boatmen and Vallesani), the Casonato and the Cavana are built.