Il Palazzo è sede della casa comunale.
Aperto tutte le mattine dal lunedì al venerdì è visitabile rivolgendosi all'associazione CTG Saccisica.
L'edificio, Sede Municipale, fu costruito tra il 1821 e il 1823 su progetto dell' architetto Giuseppe Jappelli (Venezia 1783 – 1852), al posto del precedente Palazzo Pubblico di origine carrarese di cui ci rimane memoria in un disegno del 1747.
Il prospetto principale è cadenzato dai fori delle finestre e dalle arcate al pianterreno.
La facciata allarga leggermente la prospettiva verso la piazza principale formando uno spazio pubblico dove spicca in blocco compatto e regolare. L'elegante atrio è costituito da un salone passante con colonne che riprendono il ritmo di facciata.
Salendo lo scalone a destra si raggiunge il piano nobile dove sono gli ambienti di rappresentanza: la Sala della Magnifica Comunità o Sala del Consiglio, la Sala dei Melograni (ufficio del Sindaco) e l'ufficio del Segretario generale.
In questo piano troviamo concentrate una notevole quantità di opere tra cui la raccolta di quadri di pittori tuttora attivi e in particolare artisti locali, che si articola lungo il corridoio che dà accesso agli uffici amministrativi, sulle pareti dei vani scala secondari e nell'ufficio Messi comunali.
Nella Sala del Consiglio, sono collocate opere di notevole interesse: un Crocifisso ligneo trecentesco rinvenuto nella torre civica; un bassorilievo in pietra raffigurante San Martino e il povero (stemma del Comune); alcuni ritratti opera del pittore Giuseppe Mastellaro e altre opere del padovano Leo Borghi e ancora quadri della Pittarello e un plastico che rappresenta una ricostruzione - in chiave artistica - della Piove medievale, realizzata dall'artista piovese Mario Salmaso.
Nell'attigua Sala Melograni un'intera parete è occupata dalla grande tela che costituiva il sipario del Teatro Filarmonico dov'è rappresentato l'Ingresso delle truppe italiane in Piove di Sacco; si tratta dell'unica opera di grandi dimensioni realizzata dal pittore Alessio Valerio (Piove di Sacco1831 – Padova 1922). Sulla parete di sinistra (guardando il sipario) è interessante la raccolta degli stemmi della città di Piove di Sacco: un grande San Martino settecentesco realizzato ad intaglio ligneo proveniente dalla torre civica; sempre ad intaglio (sopra la porta) lo stemma policromo con le tre melagrane (allusione alla fertilità della terra), in origine simbolo del patrizio veneto Michele Battaglia, uno dei podestà di Piove, e assunto dai francesi per sostituire quello originale di significato troppo esplicitamente religioso; al periodo fascista risale chiaramente il disegno con l'emblema delle tre melagrane a cui è stato aggiunto il fascio littorio.
Nella stessa stanza si trova anche la mappa del 1747 che, come si accennava all'inizio, in una rappresentazione del centro della città, mostra anche la facciata dell'antico Palazzo Pubblico.
Anche una serie di ritratti arricchiscono le pareti di questa stanza, sono realizzati a matita o pastello su carta e sono opera di un altro insigne pittore
locale ottocentesco, Oreste da Molin (Piove di Sacco 1856 - Padova 1921), cui appartengono anche alcune tele e disegni situati nell'ufficio del Segretario Generale.
In quest'ultimo ambiente meritano anche di essere segnalati i tre quadretti che riproducono le tre torri, oggi purtroppo distrutte, che costituivano le porte d'accesso alla città medievale. Infine, opere del pittore Giovanni Soranzo sono ospitate nell'ufficio degli Assessori.
Originariamente l'edificio municipale, una delle prime opere che Jappelli, architetto e Ingegnere provinciale, realizzò al servizio della pubblica amministrazione, ospitava oltre alla Prefettura, alla Cancelleria Censuaria, al Corpo di Guardia, anche ben dieci negozi, alcuni magazzini, le carceri e l'appartamento per il custode delle carceri.
Nel catasto austriaco l'immobile, di proprietà comunale, viene così descritto: “porzione di casa civile con botteghe; porzione di casa civile al primo piano, al piano superiore uffici della Deputazione Comunale”.
Attualmente, come si è detto all'inizio, lo stabile è totalmente occupato dagli uffici comunali, ma fino a qualche anno fa il pian terreno accoglieva ancora alcuni negozi e l'ufficio postale.
Nell’aiuola di fronte al Municipio è posto inoltre un piedistallo porta bandiera in pietra d'Istria sul quale sono ancora leggibili la data, 1591, lo stemma piovese con il San Martino e lo stemma del podestà Pandolfo Malatesta.
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The Palace is home to the municipal house.
Open every morning from Monday to Friday, it can be visited by contacting the CTG Saccisica association.
The building was constructed between 1821 and 1823, designed by architect Giuseppe Jappelli, in place of the previous Palazzo Pubblico of Carrara origin.
The main elevation is cadenced by window openings and arches on the first floor.
The facade slightly widens the perspective toward the main square, forming a public space where it stands out in compact and regular block. The elegant atrium consists of a passing hall with columns that pick up the façade rhythm.
Going up the grand staircase to the right, one reaches the main floor where the representative rooms are: the Hall of the Magnificent Community or Council Room, the Pomegranate Room (Mayor's office), and the office of the General Secretary.
In the Council Chamber, within large stucco frames are placed four canvases made in 1994 by painters Gabrie Pittarello and Marina Ziggiotti and painters Mario Pastore and Ottorino Stefani following a competition announced by the municipal administration.
Other works of considerable interest are placed in the same room: a 14th-century wooden crucifix found in the civic tower; a stone bas-relief depicting St. Martin and the poor man (the Municipality's coat of arms).
In the adjoining Sala Melograni, an entire wall is occupied by the large canvas that formed the curtain of the Philharmonic Theater where the Entrance of the Italian troops into Piove di Sacco is depicted.
On the left wall (looking at the curtain) is an interesting collection of the coats of arms of the city of Piove di Sacco: a large eighteenth-century St. Martin made in wooden carving from the civic tower; also in carving (above the door) the polychrome coat of arms with the three pomegranates (an allusion to the fertility of the earth), originally the symbol of one of the podestà of Piove; the design with the emblem of the three pomegranates to which the fasces was added clearly dates from the Fascist period.
A series of portraits also enrich the walls of this room, made in pencil or pastel on paper and are the work of another distinguished local nineteenth-century painter, Oreste da Molin.
Originally the municipal building, one of Jappelli's earliest works in the service of public administration, housed not only the Prefecture, the Censuary Chancery, and the Guardhouse, but also as many as ten stores, some warehouses, the jails, and the apartment for the jails keeper.
Also placed in the flowerbed in front of the Town Hall is a flag stand made of Istrian stone on which the date, 1591, the piovese coat of arms with the San Martino and the coat of arms of Podesta Pandolfo Malatesta are still legible.