Fra le vaste distese agricole bonificate, a ridosso degli alvei fluviali del Brenta e del Bacchiglione prossimi alla foce, si staglia l’edificio dell’idrovora di Santa Margherita, sviluppato su un unico piano e sovrastato da un’alta ciminiera. L’impianto di sollevamento, realizzato a fine Ottocento e tuttora perfettamente funzionante, è un’importante testimonianza delle opere di allontanamento e controllo delle acque effettuate nelle aree prossime alla laguna, da sempre soggette a malsani impaludamenti e alle disastrose esondazioni dei grandi fiumi che scorrono nelle vicinanze.
Dotata inizialmente di una sola ruota a schiaffo azionata a vapore, l’idrovora fu potenziata nei primi decenni del Novecento: prima con due pompe centrifughe con motore a gas povero e quindi con altre due pompe fornite di motore diesel della ditta Franco Tosi. Oggi l’impianto è in grado di sollevare 13.500 litri al secondo.
Nei locali dell’antica carbonaia, dove un tempo veniva riposto il combustibile per azionare i possenti motori dell’idrovora, è stato ricavato un centro di documentazione dotato di un archivio documentario e fotografico con diversi filmati storici sull’epopea della bonifica. Il museo, che conserva un dettagliatissimo modellino in scala della storica ruota “a schiaffo”, suggestiva icona della fase primigenia della bonifica meccanica, rappresenta un punto di partenza ideale per la scoperta del territorio, verso le pregevoli aree naturalistiche e ricreative vicine, quali Ca’ di Mezzo, o altri impianti idrovori.
Paesaggi modellati dalla mano dell’uomo e sospesi fra terra e acqua sono il frutto di grandi e laboriose opere di bonifica, realizzate nel corso dei secoli per allontanare la presenza delle acque stagnanti e creare nuovi terreni dedicati alle coltivazioni. A questi spazi strappati all’acqua, s’addossano residui ambiti palustri e suggestivi paesaggi lagunari. Il territorio di Codevigo, dove si condensano queste particolarità ambientali, costituisce uno dei contesti di maggior interesse dell’area denominata Saccisica: un vero e proprio “avamposto” padovano sulla Laguna Veneta.
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Among the vast reclaimed agricultural expanses, close to the riverbeds of the Brenta and Bacchiglione near the mouth, stands the building of the Santa Margherita water-scooping machine, developed on a single floor and topped by a tall chimney. The lifting plant, built at the end of the nineteenth century and still in perfect working order, is an important testimony to the water removal and control works carried out in the areas near the lagoon. Initially equipped with only one steam-driven slap wheel, the water-scooping machine was upgraded in the early decades of the twentieth century: first with two centrifugal pumps with a poor gas engine and then with two more pumps equipped with a diesel engine from the Franco Tosi company. Today the plant is capable of lifting 13,500 liters per second.
On the premises of the old charcoal pile, where fuel was once stored to drive the mighty hydro-vessel engines, a documentation center has been carved out, equipped with a documentary and photographic archive with various historical films on the epic of land reclamation. The museum, which preserves a very detailed scale model of the historic "slap" wheel, is an ideal starting point for discovering the area, to the valuable nearby nature and recreational areas, such as Ca' di Mezzo, or other water-power plants.