Il casone è accessibile tutte le domeniche dal 1 Aprile al 30 Settembre con visita guidata, è possibile visitarlo anche su prenotazione.
Il casone rosso sorge lungo un viale alberato fiancheggiato dal "fiumicello", zona frequentata dagli amanti dello sport all'aria aperta.
Il parco di circa 3000 mq è dotato di barbeque, tavoli e panche per pic-nic e feste su prenotazione.
Il casone fu costruito agli inizi del Novecento e vi abitava in locazione la famiglia Bertelle fino ad una ventina di anni fa quando l’ultima esponente, la signora Natalina Dolfin vedova Bertelle, si spense nel suo letto alla veneranda età di novanta anni. La famiglia Bertelle prestava servizio di manovalanza ad una famiglia vicina di massariotti; viveva del pescato del Fiumicello e di quei pochi animali da aia e dei prodotti dell’orto e attingeva l’acqua direttamente dal vicino rivo (il pozzo fu costruito solo negli anni ’50).
Il casone purtroppo nella primavera del 1993 subisce un incendio così gravoso che ben poco rimane della costruzione per non parlare della mobilia interna che viene interamente bruciata. Il testimone della nostra realtà povera e contadina, radice e memoria della nostra cultura e delle nostre connotazioni storiche, è andato perso “bruciando” con esso nel rogo anche il nostro senso di appartenenza culturale alla realtà locale, alla quotidianità dei luoghi dove intessiamo le nostre relazioni umane e sociali. In una società in continua evoluzione, dove spesso si sente parlare di disagio sociale conoscere la propria matrice identitaria riesce a dare un senso al nostro essere rispetto alla collettività. Ecco il perché dell’impegno e dei fondi della gente locale, del Comune e della Provincia: la ricostruzione del casone secondo
le perimetrie e prospetti originali significa riallacciare i ponti con il proprio passato, un monito per un insegnamento verso l’umiltà e per conoscere ciò che eravamo. Ogni stanza è stata ambientata secondo l’uso originario: in cucina ritroviamo gli strumenti per fare la polenta come il paiolo per esempio
e così via in ogni stanza; oggetti donati spesso dalla popolazione locale che ha sentito il ”dovere” quasi di passare il testimone alle generazioni che non hanno potuto conoscere la realtà agreste.
Recentemente il Comune ha acquistato un terreno confinante al casone destinandolo ad orto didattico per far conoscere ed educare le scolaresche alla vita agreste, alle piante e ai prodotti della terra.
Il Casone Rosso è visitabile contattando l'Ass. “Gruppo del Cason”.
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The casone is accessible every Sunday from April 1 to September 30 with a guided tour; it can also be visited by reservation.
The Casone Rosso stands along a tree-lined avenue flanked by the “Fiumicello”, an area frequented by lovers of outdoor sports.
The park of about 3,000 square meters is equipped with barbeques, tables and benches for picnics and parties by reservation.
The casone was built in the early 1900s and was rented out to the Bertelle family until some 20 years ago when the last member, Mrs. Natalina Dolfin widow Bertelle, passed away.
The casone unfortunately suffered such a severe fire in the spring of 1993 that very little remains of the building. The municipality and the province, thanks to the efforts and funds of local people, rebuilt the casone according to the original perimeters and elevations. Recently, the municipality purchased land adjoining the casone, destining it as an educational garden to let know and educate schoolchildren about rural life, plants and the products of the land.
The Casone Rosso can be visited by contacting the Ass. "Gruppo del Cason".